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  • Il Vesuvio

  • Vesuvio, 80056 Ercolano NA, Italia

Il Vesuvio

Il monte Vesuvio è un vulcano esplosivo attivo (attualmente in stato di quiescenza) situato in Campania nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995.

Il Vesuvio è il Vulcano più famoso del mondo, alto circa 1281 m, ha alle spalle millenni di storia.

È stato protagonista di molte opere letterarie, infatti già nell'antichità sia la letteratura greca che quella latina dedicarono una mole di scritti all'antico cratere.

Il nome del Vulcano è associato al termine "cas" che significa "risplendere, bruciare" o ancora lo si ricollega al nome della Dea greca Vesta, divinità del fuoco e del focolare. Il monte era amato per le sue fertili terre, per le sue magnifiche tenute di campagna, per i suoi fenomeni geologici e soprattutto perché zona residenziale di lusso dei patrizi romani. Secondo gli studiosi le popolazioni che vivevano alle falde del Vesuvio prima del I secolo a. C., erano del tutto inconsapevoli che tale vulcano fosse attivo e pericoloso a causa delle possibili violente eruzioni di lava, anche se alcuni letterati greci, primo tra tutti lo scrittore Strabone e poi Diodoro Siculo, nel I secolo a. C., avevano ben individuato il profondo nesso tra "il fiume di fuoco (lava) e Vesuvio".

Origini del nome

Il Vesuvio visto dal satelliteNell'antichità si riteneva che il Vesuvio fosse consacrato all'eroe semidio Ercole, e la città di Ercolano, alla sua base, prendeva da questi il nome, così come anche il vulcano, seppur indirettamente.

Ercole infatti era il figlio che il dio Giove aveva avuto da Alcmena, una donna di Tebe. Uno degli epiteti di Giove (Zeus nella Grecia antica) era Ὕης (Üès), cioè colui che fa piovere. Così Ercole divenne Ὑησουυιὸς (Üesouüios), cioè il figlio di Ües, da cui deriva il latino Vesuvius (pron Uesuuius).

Una tradizione popolare della fine del Seicento, vorrebbe invece che la parola derivi dalla locuzione latina "Veh suis" ("Guai ai suoi"), giacché la maggior parte delle eruzioni sino ad allora accadute, avevano sempre preceduto o posticipato avvenimenti storici importanti, e quasi sempre carichi di disgrazie per Napoli o la Campania. Un esempio su tutti: l'eruzione del 1631 sarebbe stato il "preavviso" naturale dei moti di Masaniello del 1647.

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