La chiesa che si apre su Piazza Pugliano, oggi riportata agli antichi spendori, è basilica pontificia dal 1574. Una antica tradizione, non suffragata da dati storici, ricorda il passaggio di San Pietro per Resina. Fonti sicure ci documentano l'esistenza e la celebrità del santuario almeno a partire dal secolo XI. Nella forma attuale la basilica è del cinque-seicento, e della facciata originaria resta solo il bel campanile.
Una lapide in latino ricorda le grandi indulgenze concesse da Papa Gregorio XIII nel 1579 e un'altra, la visita che Pio IX fece al santuario nel 1849. Di grande valore storico è una madonna con bambino, scolpita nella pietra vesuviana: è del '500, e potrebbe essere una delle più antiche immagini della vergine venerata a Pugliano.
All'interno, due trecentesche sculture in legno, la venerata statua della Madonna delle Grazie posta sull'altare maggiore e, in una cappella, il Crocifisso Nero. La vasca battesimale è un antico "labrum" (piccola vasca) adattata a battistero nel 1425, come attesta l'iscrizione sull'orlo della vasca. Altre due statue del cinquecento rappresentano S. Pietro e S. Aspreno.
Un eccezionale valore storico e artistico ha la cosiddetta Madonna di "Ampellone" o "Madonna Antica", alla quale era dedicata fino al trecento il culto. Si credeva fosse una tavola bizantina del IX secolo, in realtà è una tela del '700 incollata su legno. Nella cappella di S. Antonio, sulla parete destra, sono murati due sarcofaghi pagani rispettivamente del II° e IV° secolo dopo cristo, che furono adattati ad altari fino al XVI secolo.
Di pregevole fattura lignea sono il pulpito (1685) e la sagrestia che contiene solidi armadi di noce.
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