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  • Villa Signorini

  • Via Roma, 43, Ercolano, 80056 NA, Italia

Villa Signorini

Lungo l'antica via Cecere, oggi via Roma, al confine tra Portici ed Ercolano si delinea la composta facciata di questa piccola villa vesuviana, che nelle forme e nella decorazione esterna ricorda le architetture di Domenico Antonio Vaccaro. La villa, forse originariamente proprietà di D. Andreas Alfano,fu fino al 1809 di G.B. Cirella poi di Luigi Castani dell'Aquila d'Aragona fino al 1884 e da questi passò a Carlo Brancia, principe d'Apicerno fino al 1911 quando fu venduta a Paolo Signorini che la lasciò ai suoi eredi; dopo il sisma del 1980 la villa fu venduta ed acquistata dalla società Signorini che l'ha restaurata ed aperta al pubblico per visite e manifestazioni.La villa, che ha una tipologia a corte ed un impianto planimetrico pressoché quadrato, si apre sulla strada con una piccola ma articolata facciata, raccordata con un lungo muro di cinta a due portali minori che danno accesso al giardino e presenta due ordini di aperture. Una decorazione più contenuta al piano terreno va ad arricchirsi al piano nobile con stucchi che si affiancano ai timpani delle porte-finestre; il balcone centrale del piano nobile sormontato dal timpano spezzato sosteneva lo stemma centrale. Due logge di angolo originariamente scoperte, presentano una elegante balaustra traforata e completano l'insieme. Dal portale a bugne di piperno, sul quale si affaccia la loggia su-periore, si accede in un piccolo cortile; sul lato dell'androne vi è l'accesso alla elegante scala ad unico rampante che conduce al piano nobile. Gli ambienti sono tutti decorati, alcuni ancora con le decorazioni settecentesche come quelle della galleria con la volta con fughe di colonne e balaustre, secondo una prospettiva all'infinito tipica settecentesca, altri con motivi ottocenteschi, ma sempre di grande raffinatezza e lasciano trasparire il gusto dei proprietari. Dal piano nobile si accede alla terrazza dove due scale simmetriche, realizzate agli inizi del '900 si collegano al giardino, che confina con il parco inferiore della reggia di Portici e con quello della villa Maltese. Questa favorevole posizione ha consentito alla villa di conservare la caratteristiche paesaggistiche naturali senza particolari alterazioni. Belle aiuole contornate da vasi in terracotta dall'antica fabbrica del Granatello, con essenze di agrumi e fiori, fanno da cornice alla facciata posteriore. Al centro dei viali, posta in asse con l'ingresso, fulcro della composizione, è la fontana in piperno con la statua della Leda, copia dell'originale ercolanese, conservata al Museo Archeologico Nazionale.Lungo il muro di confine con la villa Carovita (Maltese) e con il parco inferiore della villa reale fanno da cornice i due padiglioni ad archi con cupolette in maiolica, creati come momenti di sosta per le passeggiate nel parco, con decorazioni parietali di richiamo esotico.

Questo punto di interesse è incluso nei seguenti itinerari

    Le Ville Vesuviane de "Il Miglio d'Oro"

  • Tappe

    6 Tappe
  • Tempo stimato

    1h

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