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  • Presepe continuum - Fino al 6 febbraio

Presepe continuum - Fino al 6 febbraio

I capolavori del MANN nelle scene e nei personaggi del presepe napoletano del Sette-Ottocento

A Napoli dalla seconda metà del XVIII secolo la rappresentazione plastica della Nascita di Cristo, connotata dalla più intima semplicità, è destinata a trasformarsi sull’onda della nuova moda di allestire il presepe.

Da questo periodo in poi grotte, costoni tufacei, precipizi vulcanici e marine inglobano una Palestina tutta partenopea in cui i personaggi canonici del Vangelo si intersecano con l’universo variegato della Napoli settecentesca fatta di teatranti, nobili, mendicanti, fattucchiere, osti e astanti ridanciani, venditori e musicisti ambulanti, dotti, studiosi viaggiatori e così via in un elenco infinito di personaggi e scene tratte da avvenimenti di cronaca - mondana e politica -, e dalla tradizione popolare a metà strada tra il cristiano, il pagano e il magico.

ll presepe napoletano è un archivio tridimensionale di arte, cultura, religiosità e tradizione e in quanto tale custodisce valori identitari straordinariamente unici.

È questa la matrice di Presepe Continuum, un’opera che vuole testimoniare in chiave presepiale la continuità - non senza adattamenti - di usi, costumi e tradizioni campane e più spesso napoletane dall’antichità a oggi. Uno storytelling singolare in cui il paesaggio, le architetture e le figure che li popolano sono la trasposizione presepiale di pitture, bronzi e sculture scelti tra le collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Capolavori che rivivono nelle scene e nei personaggi senza tempo del presepe napoletano, a testimonianza della sopravvivenza dell’identità territoriale nell’accezione del termine, che va dal cibo alla musica e al teatro di strada, passando per i rituali scaramantici di “scacciare il malocchio” o “liberare le invasate” al ritmo battente delle “tammurriate”.

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