Immerso in parco di circa sei ettari, di cui due sono curati da oltre centocinquanta anni da famiglie di coloni, è l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte. I lavori di costruzione iniziarono nel 1812 quando, il re Gioacchino Murat, su suggerimento dell’astronomo Federico Zuccari, decise di collocare vicino alla villa “della Riccia”, la sede di un edifi cio per lo studio dell’astronomia. Il progetto fu affidato all’architetto Stefano Gasse che, sull’onda della cultura neoclassica del tempo, riuscì a creare un vero e proprio tempio dell’astronomia, con tutte le funzionalità richieste, in stile dorico, considerato più adatto a rappresentare architetture civili.Entrati, si ha di fronte il prospetto neoclassico che si presenta a due livelli di cui prevale quello rivestito di un bugnato liscio, che ingloba interamente il pronao dorico. Al centro del timpano, è riportata l’iscrizione “Ferdinandus I Astronomiae Incremento Anno MDCCCXIX”Agli inizi del '900, si aprì all’astrofisica, al punto che oggi, la Specola, è tra gli istituti di astronomia più importanti del mondo.
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