Il Complesso di San Vincenzo occupa la zona verde contornata dalla via che va a San Gennaro: l’insediamento religioso si verificò alla metà del XVII sec in seguito al trasferimento dei monaci di S. Vincenzo al Borgo di Chiaia. Il Complesso ha subito delle trasformazioni intorno alla metà dell’800. Fu costruito un terzo piano e venne inoltre edificato il secondo piano del lungo casamento di proprietà del Ritiro prospiciente Via San Gennaro dei Poveri.
La chiesa dell’Immacolata e di San Vincenzo fu edificata sull’area dove vi era una cappella rurale detta di Santa Maria di Nazareth che ospitò le vittime della peste del 1656.
Vecchione curò la progettazione complessiva della chiesa, dell’edificio del monastero affiancato e sporgente sulla piazzetta con una scala avvolta a doppia rampa. Concepì il tutto come una villa palazzo con sobrio cortile porticato, sequenza di giardini e cappella gentilizia. A donare un aspetto religioso alla struttura è il tondo sul portale del ritiro con S. Vincenzo Ferrer e l’Immacolata.
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