Il suo nome trae origine dalle catacombe verso le quali conduce, quelle di San Gennaro, ma precedentemente conosciuta come Porta del Tufo, perché indirizzava il cammino anche verso le antiche cave della medesima zona. Un tempo più arretrata e fiancheggiata da torri, fino al 1537, quando Don Pedro de Toledo volle ampliare la cinta muraria; è l'unica delle porte di Napoli ancora sovrastata dall'edicola costruita come ex voto della città, dopo la peste del 1656, infatti ospita un affresco di Mattia Preti raffigurante i Santi Patroni della città imploranti la fine della peste. Alla fine del XVI secolo, nei pressi della porta vi erano molte spezierie, simili alle nostre farmacie. Attraversando la strada si accede al Borgo dei Vergini.
Tocca qui Per la tua pubblicità