Nell’affresco sono raffigurati Bacco e un alto monte isolato, con le pendici ricoperte da filari di viti sostenute da pali. Si è molto discusso se la montagna sia il Vesuvio o il colle di Nisa, sacro a Dioniso. La prima ipotesi sembra da escludere. Il dio, con il corpo ricoperto da acini, è quindi assimilato a un enorme grappolo d'uva. È caratterizzato dai suoi classici attributi: regge nella mano sinistra il tirso, mentre con la destra porge un kantharos a una pantera ai suoi piedi. La scena è inquadrata in alto da una ghirlanda curva con nastri, su cui poggia un uccello, mentre, poco più sotto, un altro volatile è raffigurato in volo verso destra; in basso da un serpente agatodemone che si snoda tra i cespi di un mirto in direzione di un altare con un uovo. L'affresco era parte della decorazione dipinta del lararium che era nell’atrio secondario della Casa del Centenario a Pompei.
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